Pagare i nostri Parlamentari a cottimo? Parliamone......: Sandro Brusco*
La discussione sui salari dei parlamentari seguita alla
pubblicazione del rapporto della ‘commissione Giovannini’ sui costi
della politica è partita male ed è finita nel nulla. Proviamo a porci
una domanda un po’ differente: non quanto, ma come è giusto pagare i
parlamentari. La pratica consolidata a livello internazionale è di
pagarli con un salario fisso. Ci sono almeno due ottime ragioni perché,
in casi normali, sia così. Primo, è difficile definire cosa sia un ‘buon
risultato’ per i parlamentari. Secondo, ammesso che sia possibile
trovare variabili esattamente misurabili da cui far dipendere la
remunerazione, è rischioso far dipendere la compensazione dai risultati perché
si rischia che gli sforzi si concentrino sulle variabili più facilmente
misurabili a scapito di altre meno esattamente misurabili, ma magari
più importanti.
Per esempio, se si pagano gli insegnanti in base ai risultati raggiunti
dai loro studenti in test standardizzati, si rischia che gli insegnanti
dedichino troppo tempo a sviluppare capacità nozionistiche che
permettono di...
[[Se vuoi continuare a leggere clicca sul titolo del post]].
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.