sabato 28 aprile 2012

Riconquistare la Sovranità - L'Unica Via di Salvezza

Riconquistare la Sovranità - L'Unica Via di Salvezza:
Come Uscire dalla Frode Europeista e dal Fondamentalismo Americano?

"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".  





Come sia stato possibile far scaturire dall'articolo 11 della Costituzione, l'eliminazione della proprietà del territorio della Nazione (Schengen), la perdita della sovranità monetaria e della moneta, l'obbligo di una nuova cittadinanza, di una nuova bandiera, di una nuova Costituzione, nessuno potrà mai spiegarlo.





A questa evidente frode è stata aggiunta, poi, un'altra consapevole volontà fraudolenta: aver inserito l'unificazione europea nella politica estera, di cui fa parte l'articolo 11, affinchè gli italiani fossero costretti a subire la perdita dell'indipendenza senza poter esprimere il proprio parere. La democraticissima Costituzione italiana, infatti, vieta il parere dei cittadini nei due unici veri campi di esercizio del potere: il sistema fiscale e il rapporto con l'estero. 







Un altro aspetto ancora più grottesco si trova nel sistema di "scelta" dei parlamentari: non devono saper far nulla dato che, una volta eletti, sanno fare tutto. Il panorama delle competenze di coloro che ci governano sembra quello del mondo alla rovescia.  Del resto è stata questa generalizzata incompetenza dei politici che ha permesso, o almeno ha reso più facile, a banchieri, economisti, esperti finanziari, di impadronirsi delle vere funzioni del governo, imponendone le regole a tutti. 





Il monumento dell'euro, che svetta davanti alla Banca Centrale Europea, è stato eretto a nostra vergogna. Vergogna di quella che un tempo era la Civiltà. (Da bravi dittatori, non ci hanno chiesto il permesso di costruirlo, ma la prima cosa che faremo, non appena avremo ripreso possesso di noi stessi, sarà quella di buttarlo giù).





L'Italia non è più uno Stato libero e sovrano in quanto non "batte moneta" e non ha più i propri confini. L'Europa non è nè uno Stato, nè un Sovrastato; tutto quello che fa e che ha fatto è illegittimo, falso, e di conseguenza condannato al fallimento. Una moneta è il segno e il simbolo della sovranità. Come hanno potuto i politici consegnare la nostra sovranità a dei Signor Nessuno, ai proprietari di una banca che anch'essa porta un nome falso, il nome di uno Stato che non esiste?









Abbiamo davanti a noi le rovine di una società fondata esclusivamente sulle presunte "leggi" dell'economia, che ovviamente leggi non sono. Inventarsi una "scienza" con il  nome di "economia" - e perfino il Premio Nobel corrispondente, è un altro colpo di genio, e una delle mirabili truffe dei nostri potentissimi padroni delle banche e del mondo. 





Di fatto l'Occidente è in preda a un tragico "fondamentalismo" - la cieca fede nel mercato; il mercato come unica regola di vita. Una cieca fede che diventa terroristica nei confronti di chiunque tenti di contrapporvisi.





Il centro propulsore di tale fondamentalismo sono gli Stati Uniti. Continuare a consumare sempre per poter continuare a produrre sempre per poter continuare a vendere sempre. "L'usa e getta" però, è un motto che soltanto qualche Dio creatore può permettersi di fare suo. Questo fondamentalismo è frutto di follia, di irrazionalità e porta inevitabilmente alla catastrofe. Gli americani sono incapaci di accorgersene, e soprattutto sono incapaci di fermarsi. Non sono capaci di "riflettere": il loro modo di riflettere è "agire". Quasi tutto quello che hanno prodotto nell'ambito della vera "riflessione", è frutto di menti tedesche o italiane trasferitesi in America. 





Toccherebbe dunque a noi, all'Europa, fermare il modello dell'usa e getta, dimostrandone l'assoluta irrazionalità, la catastrofe cui inevitabilmente conduce. Non si tratta di convincere gli States, sarebbe inutile, e in ogni caso comporterebbe una lunga dilazione di tempo, un tempo che non abbiamo. 





L'unica possibilità di riuscita è che qualcuno inauguri all'improvviso un sistema diverso, senza sottoporlo all'approvazione nè dell'America, nè tanto meno dell'Unione Europea, dato che questa è stata creata appositamente per diventare l'area di estensione del modello americano in vista della mondializzazione (NWO). Ma chi potrebbe essere a inaugurare un nuovo modello? 





In linea teorica la risposta sarebbe scontata: la Germania. I tedeschi saranno capaci di questo atto supremo di libertà? Sarà permesso ai giovani tedeschi di non portare più sulle spalle le colpe dei padri? Chi dunque? Escludiamo l'Inghilterra, ispiratrice e compagna degli Stati Uniti nell'innalzare la bandiera del primato del mercato, e soprattutto ispiratrice dell'unificazione europea come unico, sicuro strumento per tenere legata a filo doppio la Germania. 





Accantonando gli Stati più piccoli dell'Unione, che probabilmente si affiancherebbero a quello che prendesse l'iniziativa, ma che da soli non sono in grado di farlo, rimangono la Francia e l'Italia. La Francia avrebbe tutte le possibilità intellettuali per inaugurare un nuovo modello di vita che non sia centrato sull'aridità del mercato a tutti i costi, e potrebbe presto scuotersi dalla sottomissione all'Ue.





All'Italia rimarrebbe un ruolo soltanto culturale, data la pochezza della sua classe politica e il servilismo dimostrato proprio nei confronti della costruzione dell'Ue. Gli italiani, però, non sono la propria classe politica. Forse, se ci fosse una spinta proveniente dall'esterno, saprebbero trovarsi un posto nello sforzo comune per avviarsi verso un nuovo modello di vita. 





Salvare la storia dalla violenza politica è un compito cui nessuno può sottrarsi, specialmente gli italiani. Si può dire che gli italiani non abbiano fatto altro, dalla caduta di Roma in poi. Le terribili vicende di un territorio bramato e conteso da tutti i potenti, il dominio di uno Stato teocratico protrattosi fino alla fine dell'Ottocento, hanno costretto gli italiani a concentrarsi sulle proprie capacità creative, intellettuali, sviluppando quella ricchezza di letteratura, di arte, di poesia, di musica che nessun altro popolo possiede. 





Il modello mercatistico dell'Ue sembra aver ucciso perfino queste capacità. Lasciamoci uno spiraglio. Afferrare il crepuscolo è ancora possibile...Riconquistiamo la sovranità.





Tratto da "La Dittatura Europea" di Ida Magli





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