giovedì 23 maggio 2013

Senza Vergogna

Senza Vergogna:
Sergio Romano spiega che Bilderberg, Commissione Trilaterale e Aspen Institute sono segrete per il nostro bene

Pensavate che le riunioni massoniche dei potenti si tenessero nell’ombra e nel silenzio per oscuri motivi di potere e di decisioni prese sulla testa del popolo? Siete degli stolti complottisti! Secondo Sergio Romano, l’ex-ambasciatore tanto amato dall’elite e dai radical-chic, bisogna stare tranquilli perchè il gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale, l’Aspen Institute, il Council of Foreign Relations e logge varie sono segrete per il nostro bene!

La ridicola affermazione di Romano è stata scritta in una risposta data ad un lettore del Corriere della Sera che chiedeva quanto segue:

“Vorrei sapere che cosa pensa delle varie organizzazioni di cui fanno parte i potenti banchieri, politici ed economisti quali il gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale, l’Aspen Institute e, non ultimo, il Council of Foreign Relations, e soprattutto perché i giornali non parlano mai di quest’ultime quando si riuniscono?”.

A questo punto, comincia il ‘delirio illuminato’ di Sergio Romano.

Sergio Romano è uno che nel mondo della politica e della diplomazia ci sguazza perfettamente a suo agio: secondo la biografia riportata su wikipedia, Romano, dopo essersi laureato in giurisprudenza, è entrato alla Farnesina nel 1954. Dopo quattro anni trascorsi a Roma viene assegnato alla sede di Londra, dove rimane fino al 1964. Rientrato a Roma per collaborare al gabinetto del ministro Saragat, quando quest’ultimo viene eletto presidente della Repubblica lo segue al Quirinale, assegnato alla segreteria generale della Presidenza.

Dal 1968 al 1977 è a Parigi e, dopo essere stato direttore generale delle relazioni culturali e ambasciatore alla NATO (1983-85), conclude la sua carriera diplomatica a Mosca, nell’allora Unione Sovietica, sede che negli anni del governo Craxi usciva dall’isolamento in cui era stata tenuta negli anni precedenti, caratterizzati dall’assoluto atlantismo della diplomazia italiana. 
Nel 2010 vince il premio “È giornalismo”, confermando di essere stato per anni ambasciatore senza essere munito di diploma di laurea in Scienze Politiche! Una carriera entusiasmante, forse agevolata da qualche aiutino da parte degli amici conosciuti nella Commissione Trilaterale, di cui fa parte anche Mario Monti. Chi lo dice? Ma il Romano stesso nella risposta fornita al lettore del Corriere:

“Caro Marinelli, sono stato membro della Commissione Trilaterale per parecchi anni, ho partecipato a una riunione del gruppo Bilderberg e a parecchi incontri dell’Aspen Institute. Conosco bene il lavoro del Council of Foreign Relations, una istituzione che ha le sue sedi principali a New York e a Chicago, ma non ho mai avuto l’occasione di prendere parte a uno dei suoi seminari”.

Una delle questioni spinose sollevate dal lettore è la totale mancanza di copertura informativa delle riunioni del gruppo Bilderberg e delle altre logge segrete massoniche. Secondo Sergio Romano, non è vero che i media ignorino le riunioni di costoro:

“Non è vero che i giornali ignorino gli incontri organizzati da queste associazioni. Ma quando lo fanno devono osservare in molti casi le «regole di Chatham House».[...]
Secondo queste regole i giornalisti, quando sono invitati, possono riassumere gli interventi e le idee esposte nel corso del dibattito, ma devono astenersi dal rivelarne la paternità. La sola fra queste associazioni che chieda un riserbo maggiore è Bilderberg”

Eppure, personalmente non ricordo mai di aver letto sul Corriere della Sera (il giornale dove scrive Romano), la Repubblica e sulle altre testate nazionali notizie o resoconti sulle riunioni di almeno una di questi club di potenti. 
Nè mai un telegiornale nazionale, su reti private o nazionali, ha mai pronunciato una sola volta uno di questi nomi. Al che, sorge un pochino il dubbio che queste società siano un pò segrete! Ma nemmeno in questo caso Romano è d’accordo. Secondo lui sono… riservate!

“Società segrete? Non credo che possano considerarsi tali le associazioni di cui conosciamo la sede, il nome dei fondatori, dei dirigenti, dei membri. La regola del riserbo e della confidenzialità non serve a ordire complotti e a stringere patti segreti.
Non posso escludere che due banchieri, in un incontro separato, colgano l’occasione per accordarsi sull’utilità di una fusione o di un acquisto. Ma potrebbero fare altrettanto se s’incontrassero in un teatro o in una casa privata”.

E allora perchè non è dato sapere di cosa parlano, visto che prendono decisioni che influenzano in maniera drammatica la vita di miliardi di persone che hanno tutto il diritto di determinare quello che è il loro destino?

“La mancanza di pubblicità, in questo caso, serve a permettere che i partecipanti possano esprimersi liberamente, fare e farsi domande, azzardare ipotesi, calcolare i vantaggi e gli svantaggi di scelte politiche non ancora pienamente adottate.
Che cosa accadrebbe se le riunioni fossero pubbliche e ogni cittadino della «repubblica di Internet» potesse assistervi in streaming sul proprio computer? Molti intervenuti, soprattutto fra quelli che hanno maggiori responsabilità politiche e finanziarie, misurerebbero le loro parole, eluderebbero gli argomenti più spinosi, farebbero affermazioni politicamente corrette, parlerebbero come nei comizi e nei dibattiti televisivi.
E tutti tornerebbero a casa senza avere imparato nulla di nuovo. So che questo non piace al Movimento 5 Stelle e a suoi seguaci, ma verrà il giorno in cui anche i grillini scopriranno che in molte circostanze il mito della pubblicità totale favorisce gli slogan, le banalità, le affermazioni demagogiche e, in ultima analisi, le bugie”.

Ecco la risposta: il paternalismo di costoro che si sentono capaci e in dovere (per diritto divino?) di dover guidare le vite di noi poveri stronzi cittadini che non sappiamo nulla di economia, finanza, industria, festini e riti esoterici. Ci pensano loro!

Il parlamento e le istituzioni democratiche? Ma solo degli organi esecutivi per attuare le decisioni prese in un angusto albergo, fumando sigari comunisti cubani, bevendo vini pregiati e facendosi sollazzare da qualche nipotina di Mubarack sempre pronta a stimolare gli ormai mosci ugelli illuminati (dietro lauto compenso)!

“Che cosa accadrebbe se le riunioni fossero pubbliche e ogni cittadino della «repubblica di Internet» potesse assistervi in streaming sul proprio computer?”

Già, caro ambasciatore, cosa accadrebbe? Che forse costoro non potrebbero prendere le decisioni che prendono! Fossero almeno capaci!

Sono anni che l’Europa e il mondo intero è in preda alla crisi economica: questo può significare solo due cose: o costoro sono degli emeriti imbecilli impreparati e incapaci, ma che si arrogano il diritto a-democratico di decidere le sorti dei popoli del pianeta Terra, oppure la faccenda della crisi economica, della povertà, dell’inquinamento e del terrorismo è tutta una farsa finalizzata a limitare sempre di più il diritto dei popoli ad autodeterminarsi, a limitare le libertà personali e a instaurare quello che mi pare si chiami “Nuovo Ordine Mondiale”! Ma queste sono fantasie contorte di una mente complottista, non è vero ambasciatore?


Fonte
Tratto da Oltre la Coltre

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